Fondata e gestita al 100% da quattro ragazzi di 4i  è il primo “spin off” dalla ZASA

PROF. DONELLI

Verso la fine dello scorso anno scolastico, a maggio 2022, un   gruppo di ragazzi dello Zanelli si sono appassionati allo sviluppo di razzo modelli e hanno fondato la Zanas, il primo “spin off” ufficiale  della ZASA (Zanelli Aeronautics and Space Administration). Siamo felici di incontrare  questi quattro ragazzi di 4i che, ormai da più  di sei mesi, stanno progettando, costruendo e  testando razzi sempre più evoluti. 

Buongiorno ragazzi, intanto diteci chi siete e come avete cominciato. 

Siamo quattro ragazzi della classe 4i del Liceo Informatico – Ingegneristico dello Zanelli:  Alessio Anceschi, Pietro Fiorini, Andrea Franceschetti e Leonardo Montecchi. A maggio 2022, verso la fine dello scorso anno  scolastico abbiamo iniziato a progettare e  costruire razzo modelli. L’ispirazione ci è  venuta in seguito ad una idea del prof. Donelli, che ci ha spiegato le basi del funzionamento  dei razzi. Il prof aveva proposto alla classe, chi voleva,  di dividersi in gruppi per procedere alla  costruzione ciascuno del proprio razzo. È  quello che abbiamo fatto: ci siamo riuniti in un  gruppo e abbiamo costruito il nostro primo  razzo. 

Non avete solo costruito un razzo, ma  avete fondato la Zanas! 

Effettivamente questa attività dei razzi ci ha  “abbastanza” appassionato! Abbiamo capito  che volevamo portare avanti l’iniziativa anche  nel tempo libero, e quindi è venuto naturale  darci un nome e fondare la Zanas. Ad oggi  abbiamo effettuato diversi lanci, sviluppando  tre tipologie di razzi che abbiamo chiamato Z Series; nel mentre abbiamo anche realizzato il  sito internet ufficiale: https://zanasinc.wixsite.com/zanas

Parlateci un po’ dei vostri razzi: quale è  stato il primo che avete realizzato? Il primo razzo in assoluto, denominato Z-One,  lo abbiamo lanciato a giugno 2022: è salito ad  una quota di circa 100 metri prima di rilasciare  il suo paracadute che avevamo inserito nella  punta e atterrare in sicurezza (qui il video del  lancio). E’ stata una grandissima emozione vedere coronati i nostri sforzi e fare il lancio  l’ultimo giorno di scuola, davanti ai nostri  compagni, a tanti altri ragazzi e ai professori  dello Zanelli! 

E non vi siete fermati al primo, ma avete problemi al rientro… subito cominciato a pensare a un secondo  razzo, vero? 

Sì, abbiamo immediatamente cominciato a  lavorare a un secondo razzo, un progetto  molto ambizioso: lo Z-Two è un razzo a due  stadi, con quattro motori nel primo stadio e il  quinto motore nel secondo. Per la costruzione  abbiamo fatto un uso massiccio della stampa  3D, che del resto avevamo utilizzato già per lo  Z-One, e non solo per il razzo ma anche per  altri dettagli come la pulsantiera elettrica per  l’accensione dei motori. A fine agosto abbiamo  effettuato il lancio, un successo anzi… troppo!  Il software di progettazione e simulazione (OpenRocket n.d.r.) aveva previsto che il  razzo andasse in alto, ma è salito talmente  tanto da scomparire letteralmente in cielo! (qui  il video del lancio) Dopo alcuni momenti di  smarrimento, confrontandoci anche con il prof.  che era venuto ad assistere al lancio, è  risultato chiaro che avevamo avuto il malfunzionamento dei paracadute e il razzo  doveva essere rientrato in modalità “missile  terra aria”! Il problema era capire il punto di  impatto per procedere al recupero. La notizia  buona è che, dopo circa 48h di ricerche, lo  abbiamo ritrovato a 400 metri dal sito di lancio.  La notizia cattiva è che i secondo stadio era  praticamente distrutto, comprese la mini  telecamera che avevamo integrato sulla punta  e la sua scheda di memoria, su cui era stato  registrato il video del lancio… erano  irrimediabilmente danneggiate, peccato. 

Beh, realizzare un razzo a due stadi non è  impresa di poco conto, e credo che il lancio  possa comunque essere giudicato un  successo, anche se si sono verificati  

Sì, assolutamente, dobbiamo sempre  prendere il buono da ogni missione: ad  esempio non era affatto scontato che il  secondo stadio si accendesse al termine della  combustione del primo. Ma dobbiamo anche  fare tesoro dai nostri insuccessi: abbiamo  capito che siamo stati forse troppo frettolosi  nel voler sviluppare un progetto così  complesso come un razzo a due stadi, senza  aver a sufficienza consolidato tutti gli “step  base”, tipo l’apertura dei paracadute. 

Lo Z-Two a fine missione. 
Nella foto si vede la squadra di recupero che  dopo 48h di ricerche è riuscita a ritrovare il  razzo… o quel che ne restava, a circa mezzo  km dal punto di lancio! 

Uno degli accrediti VIP per assistere ai lanci della Zanas

Mi sembra di capire anche che, con il passare del tempo, vi siete strutturati come se foste una piccola azienda: che ruolo ha ciascuno di voi in questa start up innovativa?

Abbiamo cercato di assecondare i talenti e le abilità di ciascuno.

Andrea Franceschetti è il Capo ingegnere & Direttore: è lui che progetta e stampa 3D le parti in PLA del razzo; è esperto di Arduino e ora applicherà le sue competenze sia nello sviluppo dei motori Zanas autocostruiti, sia per implementare avionica e sensoristica.

Leonardo Montecchi è Ingegnere & Designer: braccio destro di Franceschetti in ricerca & sviluppo e progettazione; sta attualmente curando lo sviluppo dei motori Zanas, dalla formulazione chimica del combustibile solido agli altri dettagli costruttivi; si occupa inoltre dello sviluppo del sito web e del design dei documenti ufficiali Zanas.

Alessio Anceschi si occupa di PR & Logistica: Social media manager ed esperto di pubbliche relazioni, è la voce del gruppo; crea contatti e intesse relazioni, trovando persone che possano supportare la Zanas; attualmente contribuisce anche allo sviluppo dei motori Zanas.

Pietro Fiorini si occupa di Design & Sponsor: addetto alla logistica dei dei siti di lancio, ha trovato il nostro più grande sponsor, la A&A Mazzini; inoltre è incaricato di filmare e documentare i nostri eventi e lanci, per poi alimentare i canali social e creare materiali informativi.

Vi sento parlare di “motori Zanas autocostruiti”… Che direzione state dando al vostro sviluppo?

Ora stiamo portando avanti due linee di sviluppo in parallelo, che crediamo rappresentino un punto cruciale, di svolta sia per la nostra Zanas, sia per la ZASA in generale che ci fa da tutor! Anzitutto, proprio in queste ultime settimane, abbiamo cominciato a progettare e auto costruire, con le nostre mani, i motori per i nostri razzi: dalla miscela del combustibile solido, all’involucro esterno, all’ugello, ecc. Prima avevamo sempre utilizzato motori di tipo commerciale che ci venivano forniti dal prof. o che compravamo su internet. I primi risultati sono assolutamente incoraggianti. È chiaro che siamo solo all’inizio e rimane moltissimo da fare per arrivare a un motore prevedibile, affidabile e sicuro, ma chi ben comincia…

E cos’altro bolle in pentola?

Oltre ai motori autocostruiti ci stiamo concentrando sullo sviluppo dell’elettronica, da installare come payload (carico utile trasportato) del razzo: vorremmo implementare accelerometri e altimetro per registrare la telemetria di volo e comandare l’apertura del paracadute, poi sensori di vario tipo.
Quindi da un certo punto di vista stiamo tornando indietro, a un razzo monostadio più affidabile, semplificando al massimo dove è possibile sperando di aver appreso le lezioni del passato. Ma contemporaneamente lo Z-Three sarà il nostro primo razzo a “cervello elettronico”!

Una bella sfida! Ma non siete soli…

Già, una sfida da far tremare i polsi. Ma sarà anche una splendida avventura in cui saremo affiancati dai nostri prof dello Zanelli: insieme faremo fare alla Zanas e a tutta la ZASA un vero salto di qualità!

Puoi seguire i ragazzi della Zanas sia attraverso il loro sito internet ufficiale
https://zanasinc.wixsite.com/zanas   sia attraverso i canali social!