L’istruzione ci rende liberi

Cecilia  Sudoso Gagliolo

L’istruzione è l’insieme delle nozioni acquisite nel corso della nostra vita ed è un diritto di tutti: ci garantisce di essere indipendenti dal punto di vista economico e sociale e di affrontare le difficoltà con più sicurezza. 

Purtroppo nel mondo esistono Paesi che escludono dalle scuole determinate categorie di persone, come le donne negli Stati islamici. Queste vivono in un ambiente in cui è l’uomo che comanda, studia, lavora. Se un gruppo di ragazze provasse ad iniziare una protesta, al fine di lottare per i propri diritti, verrebbero punite gravemente e addirittura uccise e torturate.

Altre nazioni come la Corea del Nord costringono i cittadini a vivere in condizioni critiche. I cittadini di questo Paese studiano poco e non conoscono il mondo, sono rinchiusi in una bolla e controllati continuamente, un po’ come avviene in “1984” con il Grande Fratello. Ci sono poi regioni dell’Africa o dell’America del Sud caratterizzate dalla povertà e in cui gli abitanti devono lottare per sopravvivere. Lì l’istruzione è un diritto di pochissimi e la maggior parte dei giovani intraprende la strada della malavita o si dedica al lavoro per sostenere la propria famiglia. Per non parlare dei Paesi in guerra in cui vengono addirittura attaccate le scuole pur di far rimanere la gente ignorante. 

La scuola ci fa crescere a livello personale e ci rende in grado di creare ed esprimere le nostre opinioni. 

Ammiro il lavoro degli attivisti scappati dai loro Paesi che ci rendono consapevoli tramite le loro testimonianze. Queste persone sono riuscite ad inseguire i loro sogni, a trovare un lavoro e a realizzarsi e magari sperano in un futuro migliore per i loro figli. 

Concordo pienamente con la frase “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”. E’ grazie ai libri e agli insegnanti se oggi esistono ingegneri, medici, avvocati e molti altri ancora che con le loro conoscenze, le loro scoperte ed invenzioni ci garantiscono di vivere in modo sano e agiato. Queste sono le persone che hanno cambiato il mondo in passato e che faranno lo stesso in futuro.

Per far capire ai giovani quanto la scuola sia importante utilizziamo spesso l’esempio del nazismo: infatti i ragazzi che vivevano sotto il governo nazista praticavano molto sport, l’istruzione era una cosa superflua; questo avveniva perché studiando, i giovani sviluppano le proprie idee e si confrontano con gli altri. Se si fossero sapute più cose sugli ebrei e sulle condizioni in cui erano costretti a “vivere” nei campi di concentramento, i più aperti di mente si sarebbero uniti e avrebbero reagito in tempo. 

Al giorno d’oggi sta accadendo qualcosa di simile. Sappiamo tutti che in questo momento è in corso una guerra tra le potenze mondiali e la Russia nel territorio ucraino. O meglio, quasi tutti. In Russia sono stati vietati i social, internet e tutto ciò che permetteva di mettersi in contatto con il resto del mondo per far vivere la gente nell’ignoranza. Se nessuno sa niente, nessuno può mettersi contro il governo. 

Anche in Italia c’è gente estremamente ignorante che non è mai stata spronata a studiare e che oggi sostiene Mussolini e il fascismo. 

Allora non è importante studiare la storia, la geografia, l’arte, la matematica, il diritto ecc.? Non è importante stare con gli altri e confrontarsi, dialogare ed informarsi? Sono tante le situazioni spiacevoli che potremmo evitare se tutti fossimo dotti. E mi sento in colpa sapendo di non poter fare nulla in quanto individuo che ha sempre goduto di un’istruzione. 

Imparare è meraviglioso e ci rende completi.