I GIUSTI

Danilo Tobia – Riccardo Fornaciari – Sara Guidetti

I Giusti furono coloro che, scelsero di restare a guardare ma di intervenire, per strappare bambini, donne e uomini dal massacro. Furono coloro che cercarono di avvertire il mondo di quello che stava accadendo; salvarono le persone nascondendole in luoghi di fortuna, trasformando strutture esistenti in rifugi per i perseguitati; portarono fuori dal Paese chi era in pericolo, nonostante la minaccia degli uomini armati e il divieto di attraversare la frontiera; sfruttarono la propria posizione privilegiata per mettere in salvo il maggior numero di persone possibili.

Uno dei giusti che contribuì fu Pierantonio Costa (1939 – 2021), console e imprenditore che ha, salvato 375 bambini durante il genocidio in Ruanda. Nasce a Mestre il 7 maggio 1939, studia a Vicenza e a Verona e a quindici anni raggiunge il padre emigrato nello Zaire.

Nel 1960 fa la prima esperienza di guerra africana a Bukavu,e con l’aiuto di alcuni suoi fratelli,si prodiga per traghettare sull’altra sponda del lago Kivu gruppi di profughi congolesi. E’ stato un imprenditore di successo. Allo scoppio del genocidio possedeva quattro imprese. Per quindici anni, dal 1988 al 2003, l’Italia gli affida la rappresentanza diplomatica. Nei tre mesi del genocidio, dal 6 aprile al 21 luglio 1994, Costa salva gli italiani e gli occidentali, poi si stabilisce in Burundi, a casa del fratello, e da lì comincia una serie di viaggi attraverso il Ruanda per mettere in salvo il maggior numero di persone possibile. Costa usa i privilegi di cui gode, la rappresentanza diplomatica, la sua rete di conoscenze e il suo denaro per ottenere visti di uscita dal paese per coloro che gli chiedono aiuto. Aiutato dal figlio Olivier, Costa agisce insieme ai rappresentanti della Croce Rossa e di svariate Ong, e alla fine del genocidio perderà beni per oltre 3 milioni di dollari e avrà salvato quasi 2000 persone, tra cui 375 bambini di un orfanotrofio della Croce Rossa. Riceverà la medaglia d’oro al valore civile, per gli italiani portati in salvo e riceverà la stessa onorificenza in Belgio. Il giornalista che ne ha raccolto la testimonianza, Luciano Scalettari, commenta così: “Secondo me, è un giusto, nel senso che danno a questo termine gli ebrei”. Risponde Costa: ”Ho solo risposto alla mia coscienza. Quello che va fatto lo si deve fare”. Pierantonio Costa è stato tra i candidati al Premio Nobel per la Pace 2010. Dal 5 maggio 2009 a Pierantonio Costa sono dedicati un albero e un cippo nel Giardino dei Giusti di tutto il Mondo di Milano.