Linda Saccani Vezzani
Titolo: Delitto e Castigo
Autore: Fedor Dostoevskij
Prima edizione: 1866
Editore: gruppo editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno
Trama: un giovane studente di Pietroburgo uccide una vecchia usuraia per emanciparsi dalla miseria in cui vive, ma non riesce poi a sopportare tutto ciò che ne consegue arrivando inesorabilmente alla sua confessione a fine racconto.
Genere: romanzo, giallo, psicologico, filosofico.
Sin dalle prime righe Delitto e Castigo riesce a rapire la curiosità del lettore e, nonostante abbia una narrazione spesso lenta, gli avvenimenti si susseguono in maniera fluida e intrigante senza mai annoiare, tra colpi di scena, morti, amore e avvenimenti strazianti. Sicuramente non è un libro semplice da capire, ma se lo si riesce ad apprezzare non lo si dimenticherà mai.
Questo romanzo non è solo la storia di Raskol’Nikov, ma è anche un miscuglio intrigante di molti concetti come l’amore, la morale, la solitudine, la socialità e la filosofia che tutti insieme danno vita ad un testo in grado di catturare la coscienza umana in profondità nella sua condizione più vera e autentica, quando ha toccato il fondo, quando è più vulnerabile. Il modo di scrivere di Dostoevskij può essere difficile da comprendere perché spesso molte situazioni sono un susseguirsi di concetti, di fatti e di pensieri che arrivano veloci e si scavalcano l’un l’altro, oppure alla fine di un capitolo incentrato su di un avvenimento in particolare si passa a quello successivo che riguarda un argomento diverso e quello di partenza viene poi ripreso in seguito.
Delitto e Castigo segue due avvenimenti principali che inizialmente sono completamente separati fra loro, ma che lentamente si legano sempre di più; uno è la storia del protagonista, del suo tumulto mentale e delle sue paranoie da assassino, mentre l’altro è la storia di una famiglia distrutta da un padre alcolizzato. In tutto il libro conosciamo moltissimi personaggi unici e diversificati in maniera perfetta, descritti così accuratamente da riuscire facilmente ad immaginarseli, ognuno con un proprio modo di parlare di agire. Ogni personaggio ha una propria storia che si lega in qualche modo ai due fili conduttori e man mano che la storia avanza, la vita di ogni personaggio viene bombardata dalla distruzione e si arriva sempre alla loro redenzione mentale o alla loro morte. Tutto questo groviglio di sottotrame e storie è legato insieme alla perfezione dall’autore; insomma Dostoevskij è un maestro nel far immedesimare il lettore nella mente dei suoi personaggi, caratterizzando ciascuno di essi in maniera particolare e memorabile, dando a ciascuno uno scopo ben preciso all’interno della storia.
Sicuramente non è un libro per tutti, ma vale la pena dargli una chance.