
Nella società moderna viene elogiato il conformismo perché permette di avere profitti economici
continui per le multinazionali, alcune istituzioni ed anche medie imprese che possiedono il
monopolio di una determinata area geografica.
Questo fenomeno è volutamente uniformante ed ha un’influenza significativa nella formazione
dell’identità delle persone, allontanandole significativamente dalla loro identità naturale. E’
importante sottolineare che spesso le persone conformiste hanno una predisposizione psicologica
alla massificazione. La standardizzazione delle opinioni e stili di vita è un fattore determinante nella
prevenzione della devianza sociale, la quale spesso è più frequente nelle persone con povertà
assoluta, causata dalla disperazione, che purtroppo sono considerate cavie sociali dalle strutture di
potere. All’epoca di Galileo, permettere al popolo di conoscere la realtà impersonale e vasta
dell’universo significava eliminare il significato dell’esistenza perché il senso della vita l’ha sempre
costruito l’umanità a causa della mancanza di risposta del cosmo e la struttura caotica dell’universo
dove tutto è un paradosso ed una contraddizione, nel quale si dà speranza per non degenerare la
salute mentale, sabotata dalla negazione di diritti fondamentali e da desideri a volte impossibili da
concretizzare a causa dell’avidità e della realtà del mondo esterno, quindi è a questo punto che viene
inventata la promessa creata dai privilegiati per fare accettare alle masse una vita di sacrifici e
controllo in nome della civiltà fino alla morte dell’individuo.
Nel mondo di oggi quello che ha sostituito il significato esistenziale è l’accumulo di denaro, dopo
che è stata smentita la religione, l’ossessione per il denaro ed il successo sono molto uniformanti
nella società, paradossalmente più del credo, che offre un significato esistenziale e metafisico alla
realtà, ma la necessità del conformismo va molto oltre il significato della vita, anche se la
comprende, è una necessità in un mondo sovrappopolato rispetto alla piccola superficie terrestre,
ipercompetitivo e che pretende prodotti di qualità ottimale, in alcuni contesti marginali
nell’immediato, ciò significa perdere la casa, il morire quasi subito di fame, mentre tra quelli
benestanti, con il protrarsi di decenni di inattività economica, significa privarsi del rispetto sociale
acquisito ed addirittura compromettere la sopravvivenza fisica come succede nella marginalità.
E’ nel contesto precedentemente descritto che nasce il conformismo dello stile di vita, perché in un
mondo dove devi essere produttivo, inevitabilmente devi adottare il tuo stile di vita, non puoi
permetterti di soccombere all’esclusione sociale, perché ciò significa perdere opportunità
economiche e, a sua volta, negare l’esistenza fisica, non una manifestazione di ideologia di sinistra,
ma di esperienze di riflessione e di predisposizione alla non completamente sicura lucidità mentale
e paradossalmente anche se non appartieni a nessuna ideologia politica ed hai probabilmente una
visione egoistica perché non proponi una nuova forma di mercato delle cose, verrebbe visto come ideologia comunista, ma è disturbante perché, come ai tempi di Galileo era una eresia mettere in
discussione la religione, oggi è un’eresia discutere di economia dominante, ma non posso escludere
l’ipotesi che l’opinione fino ad ora sostenuta sia banale. L’umanità è libera quando può permettersi
di non essere una cavia sociale ed economica, se non è così sarà costretta a fingere.
Pietro Paralupi, 4°S