Immaginiamo di dover circolare tutti i giorni sotto piogge incessanti. Beh, sarebbe un’immane catastrofe idrogeologica annunciata! Eppure 232 milioni di anni fa la Terra ha sperimentato un evento climatico straordinario noto come Evento Pluviale Carnico, che ha visto un periodo di piogge torrenziali che hanno colpito varie regioni del mondo, dai tropici a latitudini più elevate e che ha trasformato il clima del pianeta e sconvolto gli ecosistemi globali.
Per ripercorre velocemente alcune tappe della storia primordiale, dobbiamo ricordarci che, 232 milioni di anni fa, siamo tra il Paleozoico e il primo Mesozoico, esisteva soltanto la Pangea, una gigantesca massa continentale circondata da un unico grande oceano denominato Pantalassa.
Questo assetto geografico favoriva la formazione di monsoni, cioè venti periodici caratteristici dei climi tropicali, in quanto le temperature marine erano, per dirlo metaforicamente, minestroni caldi e l’aria satura e stra satura di umidità.
Ma cosa ha causato tali precipitazioni persistenti?

Alcuni studiosi le hanno attribuite ad una serie di enormi eruzioni vulcaniche verificatesi nel terreno crostale di Wrangellia, che si estende dell’Alaska centro-meridionale fino alla costa della Columbia Britannica in Canada. Le medesime hanno prodotto 1 milione di km cubi di magma, iniettando in atmosfera massicce quantità di gas serra, come l’anidride carbonica, che ha condotto ad un riscaldamento globale. Quest’ultimo si è poi associato ad un forte aumento delle precipitazioni ed ecco, da qui, il riferimento al Periodo Pluviale.
Per aprire una parentesi facendo un bel passo avanti, un fenomeno analogo si è verificato nell’aprile 1815, quando l’eruzione del vulcano Tambora nell’isola di Sumbawa (Indonesia) ha immesso smisurate quantità di cenere vulcanica negli strati superiori dell’atmosfera, causando un conseguente abbassamento globale della temperatura e uno scarso irraggiamento solare e non solo! Gravi effetti sul
clima hanno originato eventi meteo estremi, quali piogge torrenziali, laddove non sarebbero dovute cadere, alluvioni, gelate improvvise e fitte nevicate a latitudini improbabili….!
Chiudendo questa parentesi, torniamo alle piogge ininterrotte di quel periodo che hanno provocato conseguenze devastanti anche per le creature marine come gli ammonoidi (molluschi del Triassico), i conodonti (organismi vertebrati simili a lamprede) e i crinoidi (ricci di mare) che si sono estinte.
Dunque, l’aumento dell’umidità, le vaste eruzioni vulcaniche che hanno sprigionato grandi quantità di gas serra, il riscaldamento globale alle stelle e le condizioni climatiche estremamente piovose hanno creato nuove opportunità per altre forme di vita, ad esempio per i dinosauri e i tetrapodi terrestri (quali tartarughe, coccodrilli e altri rettili) che si sono diversificati in termini di biodiversità, proliferando in tutti i Continenti, fino a dominare la Terra.
Le prime prove dell’Evento Pluviale Carnico sono emerse negli anni ‘80, grazie ai due geologi britannici Alastair Ruffell e Michael Simms che hanno identificato una striscia di pietra grigia lungo la roccia rossa di Lipe Hill (Somerset), indizio lampante che la regione è passata da un periodo estremamente arido ad uno intensamente umido.
Silvia Lugli